Compagnia Chorea

La Compagnia Chorea viene costituita a Bologna nel 1988.

Da questa data la compagnia presenta spettacoli originali creati esclusivamente dal nucleo fondatore; in particolare vengono prodotte coreografie di Nicoletta Sacco che rappresentano la sintesi del suo percorso di ricerca.

Nel corso degli anni la Compagnia Chorea, attraverso cicli di studi monografici e laboratori su temi specifici, ha condotto nel campo della danza contemporanea un lavoro teoretico e pratico per portare il progetto artistico ad essere il frutto di un lavoro costante rigoroso e metodico, svolto o meglio vissuto.

La Compagnia ha consolidato un particolare metodo di lavoro ed una specifica ricerca coreografica e stilistica del movimento che ha divulgato attraverso spettacoli, corsi di formazione, stages, e conferenze.

Il gruppo si propone come ideatore e realizzatore del prodotto artistico nella sua globalità per dare spazio a quella creatività individuale che oltrepassa i limiti della sola danza per tendere ad una completa simbiosi con tutti gli elementi che compongono lo spettacolo.

 

Repertorio produzioni Compagnia Chorea realizzate dal 1988

Debutto della Compagnia Chorea alla Biennale Giovani dell’Europa Mediterrranea con uno spettacolo che raccoglieva brevi coreografie create da Nicoletta Sacco tra il 1985 e il 1988.

DRAGHOLL

Progetto Musica Contemporanea Musiche Roberto Cacciapaglia Scene e costumi Renato Morselli Coreografie create da Nicoletta Sacco Coproduzione Chorea in collaborazione con Nuova Scena – Teatro Testoni InterAction Bologna

 

PRESENTAZIONE:

Coreografia in un atto unico in un atto unico ispirata ai racconti di Hans Goblich

Coproduzione Chorea in collaborazione con Nuova Scena Teatro testoni InterAction

Coreografia di Nicoletta Sacco

maitre de ballet Sofia Quagiotto

interpreti:

Dragholl Valeria Carducci Carla Ardizzoni, Katia Loiacono, Milena Rossi

musiche Roberto Cacciapaglia

musiche tratte dall’Opera “Generazioni del Cielo”

scene e costumi Renato Morselli

disegno luci Paolo Mazzi

assistente scene e costumi Gianfranco Bombarda

realizzazione scenografie Laboratorio del Teatro Testoni/InterAction

realizzazione costumi La Bottega Delle Stelle – Reggio Emilia

registrazione musiche Studio B.3 – Milano

Ambientazione

Dei 100 racconti di Hans Goblich, divisi nei quattro capitoli, Aria, Terra,Fuoco, Acqua, uno in particolare colpisce profondamente: la storia di Dragholl, nella parte dedicata alla Terra.

La vicenda é ambientata intorno agli anni ‘20, in un paese geograficamente non specificato, incontro di diverse culture.

Nonostante il racconto faccia parte del grande capitolo della Terra, nel villaggio descritto il terreno non era ricco e fertile, ma al contrario avaro ed aspro, e gli uomini finivano quasi tutti per partire.

Il luogo quindi era abitato da quei pochi rimasti e soprattutto da un forte gruppo di donne.

Le donne di quel paese, figure forti e dignitose facevano tutte quante lo stesso mestiere: tessevano stoffe dai colori unici e vivaci, tessuti destinati a vestire le genti di tutti i paesi limitrofi e le signore di città alle quali le stoffe giungevano di mercato in mercato.

Dragholl era una giovane ragazza, intensamente bella, munita di un fascino speciale che la rendeva al contempo donna e bambina, saggia e dolcemente ingenua, forte e stranamente fragile.

Sua madre Hannah era la migliore tessitrice del paese.

Dalle sue esperte mani, mani lunghe e delicate sgorgavano come per incanto, stoffe dagli incredibili colori intrecciati con mirabile gusto.

Il centro della vicenda narra di un terribile avvenimento che accadde all’albeggiare di un giorno di fine estate: un boato terribile distrusse parte dell’antico villaggio e la casa di Hannah e Dragholl.

Dragholl si salvò come si salvano alcuni, per caso, per una specie di ironia della sorte che ci stacca per sempre e volutamente da chi più amiamo.

Lo stesso destino non toccò invece ad Hannah che rimase sepolta tra le macerie tra le sue seriche stoffe. Una morte dolce, delicata … soffocata dai veli colorati o almeno cosi a Dragholl piacque immaginarla…

Ideazione Tematica

Dragholl, la cui vita viene rivoluzionata da un grande dolore, é simbolo di una condizione umana più grande di noi, quella del confronto di quella parte dell’uomo con l‘inatteso, l’inconoscibile.

La morte, un dolore, un cambiamento drastico nel normale corso della vita portano l’uomo a sporgersi su un baratro sconosciuto del proprio essere che rifiuta l’ingiusta imprevedibilità delle cose, ed é come scontrarsi per la prima volta con la propria solitudine, la propria debolezza, con la paura – e a volte non si é preparati a tanta violenza di sentimenti e la mente non ce la fa.

Un tempo però, la condizione sociale, basata su un diverso tipo di aggregazione comunitaria, salvaguardava l’uomo dal profondo dolore personale, e il dolore era “dolore comune”, veniva

assorbito da tutti, attutendo il dolore personale e immunizzando di conseguenza la comunità da quel particolare dolore, in una sorta di valorizzazione e rafforzamento di quei valori positivi e molto umani che un tempo erano costituiti dall’amicizia, dalla solidarietà, dalla pietà.

In Dragholl tutto questo é espresso attraverso la danza, un linguaggio muto di sensazioni e riflessioni che si dipana sempre sul filo del ricordo e delle immagini alla ricerca di una comune percezione del sentire. Un sentire, quello proposto, che istintivamente dimentica la parola in favore del gesto: la solitudine, il dolore, ma soprattutto la partecipazione, l’affetto sono espressi col corpo, con lo sguardo. La ricerca che i danzatori dovranno svolgere perciò, dovrà indagare nel profondo di loro stessi, riscoprendo i gesti del sentimento sincero e la loro forma esteriorizzata in una danza che sia espressione di un vissuto comune.

Ideazione Coreografica

Il balletto é la sintesi delle tre fasi che Dragholl attraversa dopo la morte della madre: dapprima la disperazione cieca, totale, poi il desiderio di riscatto, la lotta per sopravvivere da sola, infine la rassegnazione al flusso universale della vita.

Nelle tre fasi si sviluppa un mosaico coreografico fatto di assoli e momenti corali.

Sono previsti anche passi a due e a tre.

Il personaggio di Dragholl viene affidato ad una ballerina capace di alte qualità espressive che sappia unire ad una tecnica efficace, forti qualità interpretative.

Una danzatrice versatile, capace di sentire profondamente il personaggio, di penetrarlo insieme al coreografo, e di costruirlo giorno per giorno durante il montaggio coreografico.

Scenografia

Una vecchia casa distrutta ed alcuni brandelli di stoffe sparsi qua e la, insieme a materiale rotto: vasi, pezzi di legno …

 

CAMERA SENTIMENTALE

Progetto poesia Produzione Teatro Testoni Bologna in collaborazione con il regista Stefano Randisi e l’attore Enzo Vetrano Coreografie create da Nicoletta Sacco

 

SKY

Progetto Children’s jazz e danza per il teatro ragazzi Coproduzione Chorea in collaborazione con Nuova Scena – Teatro Testoni InterAction Bologna Su arrangiamenti originali del gruppo jazz “Monktet”. In collaborazione con i musicisti Antonio De Rosa, Stefano De Bonis, Maurizio Piancastelli, Carlo Fabbri. Coreografie create da Nicoletta Sacco

TRILOGIA

Progetto ricerca danza Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama San Giovanni in Persiceto (BO) Coreografie create da Nicoletta Sacco

PRESENTAZIONE:

Progetto ricerca danza Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama San Giovanni in Persiceto (BO). Lo spettacolo è composto da tre coreografie, nate in anni differenti tra il 1987 e il 1990 e raccolte in un unico programma. Si è voluto porre i tre lavori insieme poiché è presente in essi un unico filo conduttore. Una linea sottile, ma costante e forte li attraversa. Una linea penetrante di luce che con giochi di chiaro e scuro fa emergere, in tre differenti situazioni, l’universo interiore e arcaico di una donna che con coraggio scava nel profondo intimo senza paura di incontrare infine veramente se stessa. I tre lavori nascono da un progetto di ricerca svolto a partire dal 1986 sull’analisi del gesto significante che nella composizione coreutica viene liberato da inutili estetismi e valorizzato da una profonda interiorizzazione del movimento. Il recupero di immagini oniriche e di simboli ha permesso alle danzatrici di penetrare come l’acqua, insieme all’acqua nel proprio universo interiore ed arcaico.

“…l’immagine di qualcosa apparentemente senza fine che si disperde ed è compiuto in sé stesso…”
Mary Wigman

“Alle immagini dei miti, delle leggende, dei sogni l’uomo ha guardato sempre meno, desideroso di concetti precisi e concreti si è allontanato dal fluttuante e ambiguo mondo dei sogni e delle fiabe, smarrendo così la pienezza dell’immagine per ritrovarsi nel vuoto della parola.”
Carl Gustav Jung

PRIMA STANZA Musiche di Penguin Cafè Orchestra

ISOLA DENTRO Musiche di John Cage

LIBERTANGO Musiche di Astor Piazzolla coreografie Nicoletta Sacco interpretate da Patrizia Cuccagna, Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Monica Giannini, Sofia Quagiotto disegno luci di Piero Fazzini ideazione collettiva dei costumi e delle scene Patrizia Cuccagna e Laboratorio Attila Bologna registrazione musiche Studio Allimite Bologna costumi realizzati dalla Sartoria Attila di Bologna

TAGLIACARTE

Progetto ricerca teatro Pièce di teatro danza per danzatrice e attrice Coreografie create da Nicoletta Sacco

 

L’ATTESA

Progetto Pittura Progetto Pittura liberamente ispirato alla pittura di Felice Casorati Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama San Giovanni in Persiceto (BO) Coreografie create da Nicoletta Sacco

 

PRESENTAZIONE:

Progetto Pittura liberamente ispirato alla pittura di Felice Casorati

Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama San Giovanni in Persiceto (BO)

 

“Solo? Proprio solo …

Amici, lo sapete, ho

sognato,

ma credetemi per

vivere è necessario

sognare.”

Felice Casorati

 

coreografia

Nicoletta Sacco

liberamente ispirata alla pittura di

Felice Casorati

interpretata da

Patrizia Cuccagna, Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Monica Giannini, Sofia Quagiotto

sulle musiche di Alban Berg, Benjamin Britten, Anton Webern,Giuseppe Verdi

disegno luci di Piero Fazzini

ideazione collettiva dei costumi e delle scene Patrizia Cuccagna e Laboratorio Attila Bologna registrazione musiche Studio Allimite Bologna

costumi realizzati dalla Sartoria Attila di Bologna

 

L’Attesa di Nicoletta Sacco è prima di tutto uno spettacolo giustamente ibrido.

Danza, certo; ma subito, o a prima vista, danza che vuole essere anche mimo, danza che articola piuttosto bene due sintassi che sono, nonostante esempi anche illustri, distanti, diverse, forse contrapposte.

E nella scrittura di Nicoletta restano diverse e contrapposte. Eppure si integrano.

Forse perché – e questa volta la cosa è ufficialmente ammessa – c’entra un riferimento alle arti figurative, anzi a un preciso pittore, Casorati, che è pittore, di figura umana, di positure anzi di “attese”.

La pittura (la pittura di Casorati ma anche quella di pittori lontanissimi: Ingres, o Velasquez, o più vicini: Manet…) fa venire fuori uno strano problema: un quadro (e ovviamente uno spettacolo, tanto più muto , come è la danza) è fatto per essere guardato, ma a volte il quadro (e lo spettacolo , guarda lo spettatore.

E anche l’ ATTESA guarda lo spettatore, è una danza che guarda lo spettatore mentre si offre come corpo-movimento che deve essere guardato, mentre guarda… a questo Punto il guardare non può essere ridotto a un atto banale o banalmente fisiologico…

Certo Nicoletta non é l’unico esempio in questi anni,ma la prova è riuscita originale.

E’ convincente perché da luogo a una specie di drammaturgia cui pieni e vuoti corrispondono o tendono a corrispondere al guardare, o all’essere guardati (nel caso: guardate).

QUARTETTO PER CALICANTO

Progetto l’immaginario tra fiaba e pittura Coproduzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna Coreografia in un atto unico creata da Nicoletta Sacco e liberamente ispirata alla pittura dell’immaginario.

 

PRESENTAZIONE:

Progetto l’immaginario tra fiaba e pittura Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna Coreografia in un atto unico liberamente ispirata alla pittura dell’immaginario

Chiunque calpesti questa zolla, scoprirà di non essere più in grado di proseguire il cammino, anche se si trova in un posto che conosce come le proprie tasche.”

Il calicanto, secondo un codice segreto del 1840 è il fiore della passione; passione trasfigurata attraverso il sogno, raccontata con i toni della fiaba, rivelata attraverso la danza. Coreografia Nicoletta Sacco

sulle musiche di Pierre Boulez, Benjamin Britten, Maurice Ravel, Coro Dzintars

interpretata da Patrizia Cuccagna, Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Monica Giannini

disegno luci di Piero Fazzini

ideazione collettiva dei costumi Patrizia Cuccagna ideazione grafica Francesca Franzoso registrazione musiche Studio Allimite Bologna

LIBERE FORME PER PICCOLI SPAZI

PRESENTAZIONE:

Coreografia in un atto unico intercodice (danza – arti plastiche – fotografia – video )

Coreografia di Sofia Quagiotto

Interprete Sofia Quagiotto

musiche di autori contemporanei: Wim Mertens, Michael Nyman, Andrea Centazzo

La coreografia in un atto unico di Sofia Quagiotto, nasce da un’esigenza profonda di rendere visibili, attraverso una proiezione plastica e simbolica in cui scultura pittura immagine e danza interagiscono, i grandi spazi interiori.

“Forme”, “Spazi”, divengono quindi elementi interscambiabili tra danza ed immagine, l’anello di congiunzione e ciò che conserva la memoria.

Pensieri spesso vertiginosi numerosi e contemporaneamente lenti pieni di lunghe pause di silenzio, di un orizzonte opaco; come il fumo si disperdono si trasformano si esauriscono alla vista ma riempiono lo spazio, alternandosi in immagini parole scritte suoni odori e respiri… tutto privo di confini, tutto estremamente dilatato o rimpicciolito.

La danza, intesa come mezzo lirico disincantato e ludico per conoscere gli spazi ed i luoghi del vissuto, dove oggetti e forme impiegati divengono articolazioni del contesto, ne e l‘espressione.

Questa creazione e nata da una precedente performance all‘interno di una rassegna di arte contemporanea, il lavoro finale riprende dalla improvvisazione il percorso, la motivazione interiore legata alla esperienza donna – mare – sabbia – delfini ed alla metamorfosi continua tra uomo e animale e gli spazi non più reali ma virtuali grazie a scenografie e sculture che ridisegnano in maniera simbolica i punti chiave del percorso emotivo.

 ESPRESSIONE I

Progetto Musica Contemporanea Coproduzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna Creazione composta da cinque pieces di teatro danza su musiche originali composte da Massimiliano Messeri, con il quale, attraverso un’intensa attività di laboratorio di musica e movimento, si è giunti alla realizzazione di uno spettacolo basato sull’interazione dello stile di movimento di ricerca del gruppo e la particolarità compositiva del musicista. Coreografie create da Nicoletta Sacco

 

CONTEMPORANEA

Progetto musica contemporanea Progetto danza, musica, pittura, teatro Musiche originali composte da Adriano Guarnieri, Massimiliano Messieri, Alessandro Solbiati Produzione Chorea in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna Coreografia e regia di Nicoletta Sacco e Gianluca Albertazzi

 

PRESENTAZIONE:

Progetto musica contemporanea, danza e pittura

Creazione composta da 5 pièces della durata complessiva di 60‘ minuti

Musiche originali composte da Adriano Guarnieri, Massimiliano Messieri, Alessandro Solbiati

Produzione Chorea in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna

 

“QUINTETTO”

per musica contemporanea

coreografie: Nicoletta Sacco

pittura: Daniela Carati

danzano: Belinda Diamanti, Barbara De Luca, Monica Giannini

musiche composte da: Massimiliano Messieri

eseguite dal vivo da:

violino Valentino Corvino

flauto e ottavino Antonino Rotolo

 

E LE OMBRE FUGGANO” (1984)

musiche composte da Adriano Guarnieri

eseguite dal vivo da: Duo Rotolo – Venturuzzo

 

SENZA”

per sola danza e pittura

coreografie: Nicoletta Sacco

pittura: Daniela Carati

danzano: Patrizia Cuccagna e Sofia Quagiotto

 

ARCO”

musiche composte da Alessandro Solbiati

eseguite dal vivo da: Duo Rotolo – Venturuzzo

 

TARKIZ”

per musica contemporanea, danza e pittura

coreografie: Nicoletta Sacco

pittura: Daniela Carati

danza: Francesca Franzoso

musiche composte da: Massimiliano Messieri

eseguite dal vivo da:

violino Valentino Corvino

 

 

LA QUIETE SOSPESA

Progetto pittura Progetto liberamente ispirato alla pittura di Silvestro Lega. Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama di San Giovanni in Persiceto (BO) Coreografia di Nicoletta Sacco

 

PRESENTAZIONE:

Progetto pittura liberamente ispirato alla pittura di Silvestro Lega.

Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro Politeama di San Giovanni in Persiceto (BO)

 

UNE FEMME QUI PASSE

Andava. La vita s’apriva

Agli occhi profondi e sereni?

Andava lasciando un mistero

Di sogni avverati ch’è folle sognare per noi

Solenne ed assorto il ritmo del passo

Scandiva il suo sogno

Solenne ritmico assorto

Passò. Di tra il chiasso

Di carri balzanti e tonanti serena è sparita

Il cuore or la segue per una via infinita

Per dove da canto a l’amore fiorisce l’idea.

Ma pallido cerchia la vita un lontano orizzonte.

Dino Campana

coreografia Nicoletta Sacco

liberamente ispirata alla pittura di Silvestro Lega

interpreti Patrizia Cuccagna, Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Sofia Quagiotto

Sulle musiche di Maurice Ravel, Witold Lutoslawski, Claude Debussy, Johannes Brahms, Iannis Xenakis

disegno luci Piero Fazzini

ideazione collettiva dei costumi e delle scene Patrizia Cuccagna e Laboratorio Attila Bologna

registrazione musiche Studio Allimite Bologna

elementi scenografici di Sofia Quagiotto

costumi realizzati dalla Sartoria Attila di Bologna

progetto grafico di Belinda Diamanti e Sofia Quagiotto

 

CHE UN MARMO IN SE’ NON CIRCOSCRIVA

Progetto ricerca danza (teatro e scultura) Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna Pièce di teatro-movimento per tre danzatrici Regia di Gianluca Albertazzi e Nicoletta Sacco

 

 

PRESENTAZIONE:

Progetto ricerca danza (teatro e scultura)

Pièce di teatro-movimento per tre danzatrici di Gianluca Albertazzi e Nicoletta Sacco

Produzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna.

 

La storia della scultura in una storia personale.

L’artista come corpo esposto corrotto e corruttibile.

La scultura come storia della decadenza del corpo.

La danza il recupero della figura.

 

Da un progetto di Gianluca Albertazzi, uno dei fondatori nel 1991 della “Nuova Complesso Camerata”, nasce la collaborazione con Nicoletta Sacco. Un incontro fortemente voluto tra le diversità di Complesso Camerata e la disposizione al nuovo Chorea.

 

regia Gianluca Albertazzi e Nicoletta Sacco

liberamente ispirata alla pittura di Silvestro Lega

interpreti Patrizia Cuccagna, Belinda Diamanti, Francesca Franzoso

Sulle musiche di F. Liszt, O. Massiaen, L. van Beethoven

disegno luci Piero Fazzini

Elemento scenico di Nicola Zamboni per gentile concessione

 

REVOLUTION

Progetto ricerca danza e teatro Farsa in un atto unico di teatro-danza per quattro danzatrici Coproduzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna Coreografia di Nicoletta Sacco

 

PRESENTAZIONE:

Progetto ricerca danza e teatro

Farsa in un atto unico di teatro-danza per quattro danzatrici

Coproduzione Chorea in collaborazione con il Teatro delle Moline di Bologna

 

Nessuna rivoluzione è più forte di quella di decidere di comunicare agli altri il proprio mondo interiore. È quasi impossibile riuscirci, è già un miracolo intravedersi anche solo per un istante.

Spettacolo di teatro fisico per quattro danz-attrici che apre i lavori sul tema della comunicazione. Affrontando il tema in modo ironico, grottesco, la compagnia propone apparentemente una farsa, ma in realtà una riflessione…

La coreografia è inoltre un incontro tra la Compagnia Chorea e Michela Lucenti della Compagnia dell’Impasto.

 

Un miracolo “intravedersi” anche solo per un istante, fremito d’ali.

Questo può bastare la fatica di una rivoluzione.

 

Farsa in un solo tempo di Nicoletta Sacco con

in ordine di apparizione

Estrelia MARTINA MARINI la nobildonna abbandonata da Antilio

Emma BELINDA DIAMANTI la muta, cugina di Irene, figlia di Renzo

Irene FRANCESCA FRANZOSO la padrona di casa, nipote di Achille

Creosa MICHELA LUCENTI la forestiera in cerca di Matias

 

Musiche di autori vari

si ringrazia Terroritmo che ha composto per lo spettacolo il brano “Monocromo”

disegno luci Alessandro Berti

progetto grafico Francesca Franzoso

 

LUCE UNA

Omaggio a Isadora Duncan In collaborazione con l’Università di Bologna Coreografia di Nicoletta Sacco

 

PRESENTAZIONE:

Assolo creato appositamente per la manifestazione PER ISADORA – OMAGGIO DELLA DANZA ITALIANA organizzata da LA SOFFITTA – Centro di Promozione Teatrale dell’Università degli Studi di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo (DAMS)

PER ISADORA – Omaggio della danza italiana

Isadora Duncan ha avuto e mantiene un posto inalienabile nel cuore e nell’immaginario di ogni danzatrice di questo secolo.

Anche se Ie nuove e nuovissime generazioni conoscono spesso di lei molto poco – a volte solo il nome e l’alone mitico che lo circonda – nessuno riesce a sottrarsi al suo fascino misterioso di grande profetessa, eretica nella vita e nell’arte, cui si deve riconoscenza e tributo.

Per Isadora nasce proprio sotto il segno di questa fascinazione. Interpellate, danzatrici e coreografe italiane di stile contemporaneo hanno aderito senza esitazione all’idea di creare brevi coreografie inedite ispirate alla figura della Duncan. Grazie alla loro generosità (l’omaggio è sincero e totale) é stato possibile realizzare una serata che si annuncia non priva di sorprese: musiche originali, a volte eseguite dal vivo, dizioni poetiche ed altro ancora si uniranno infatti alla danza nel corso di uno spettacolo non facilmente prevedibile.

Le coreografe coinvolte sono in genere largamente note al pubblico degli appassionati: Francesca Bertolli, Antonella Bertoni, Raffaella Giordano, Cristina Rizzo, Nicoletta Sacco, Carla Vannucchi e Roberta Zerbini danzeranno se stesse o manderanno in scena le loro danzatrici.

In un immaginabile contesto di femminilità trionfante, spicca un presentatore singolare, Roberto Castello, che riassume l’omaggio maschile alla madre della danza moderna. (Eugenia Casini Ropa)

Coreografia di Nicoletta Sacco

Interprete Belinda Diamanti

musica Sergej Rachmaninoff

(Il brano musicale e tratto dal concerto per piano e orchestra n.2 in Do Min Op. 18)

“…Io credo che in ogni vita ci sia una linea spirituale, una curva ascendente. E tutto ciò che la sostiene o le da vigore costituisce la nostra vita reale. Tutto il resto sono cose senza valore che non hanno importanza per il progresso di ciascuno. La mia arte e una di queste linee spirituali.”

Isadora Duncan

Da questo breve scritto di Isadora Duncan raccolto nelle “Lettere dalla danza” é cominciato il nostro cammino di ricerca, per offrire un sincero omaggio ad una donna che ha incarnato la danza, ad una danzatrice di fede, ispirata e come si definì lei stessa: “in uno stato di spirito”.

La Duncan è capace ancora oggi, per chi ne sappia cogliere il messaggio autentico, di infondere lo Spirito della Danza nell’essenza profonda di ciascuno di noi, di toccare indelebilmente chi della danza ne ha fatto la propria vita. Un atto d‘amore.

Ai suoi principi ho ispirato gran parte del mio insegnamento e del mio metodo di lavoro nella coreografia, imparando pian piano a svelare l‘anima che si nasconde dietro ad ogni più piccolo movimento.

Nicoletta Sacco

 

 

I PERCORSI DELL’ANIMA – STUDI PER FIABE E RACCONTI

Progetto movimento interiore Lo spettacolo è un atto unico nato dal I ciclo di studi per fiabe e racconti ed è composto da tre pièces di teatro-movimento ispirate ai racconti: “Raperonzolo” dei fratelli Grimm, “Il Principe Felice”di Oscar Wilde, “Il sogno di un uomo ridicolo” di Fedor Dostoevskij. Produzione Chorea Coreografia di Nicoletta Sacco

ANTOLOGIA

d’autunno Si compone di sette coreografie estratte da alcuni spettacoli tra i più significativi della Compagnia Chorea dal 1990 al 1997. Quasi un diario di fine secolo Ricostruzione repertorio Belinda Diamanti Coreografie di Nicoletta Sacco Produzione Chorea

IL VOLO

Pièce di teatro-danza per tre danzatrici, sintesi del linguaggio poetico della Compagnia Chorea, creata per l’Ateneo Aperto della Salute in collaborazione con l’associazione Internazionale Gioventù Idente e il Parlamento Universale della Gioventù. Debutto a Barcellona. Coreografia di Nicoletta Sacco Produzione Chorea

CHI È LA PIÚ BELLA DEL REAME

Spettacolo di teatro-movimento per quattro danzatrici nato dal III ciclo di studi per fiabe e racconti e ispirato alla strega della fiaba di Biancaneve dei fratelli Grimm. Coreografia di Martina Marini Produzione Chorea

PRESENTAZIONE:
Spettacolo di teatro-movimento per quattro danzatrici nato dal III ciclo di studi per fiabe e racconti e ispirato alla strega della fiaba di Biancaneve dei fratelli Grimm. Produzione Chorea

 

Coreografia di Martina Marini

interpreti Francesca FranzosoMartina MariniLaura Matano, Lara Daoli

 

musica Glenn Branca, Lhasa, Castellani/Menti, The Chieftains, Trenkadisk, musica popolare del salento, Arvo Part, This Mortal Coil

 

disegno luci Piero Fazzini

Specchio specchio delle mie brame…

…Sin da piccola ho ammirato con terrore la tragica figura della bella Krimhilde, matrigna di Biancaneve, strega cattiva, portatrice affascinante e vittima lei stessa di una verità micidiale: quella della propria immagine riflessa dallo specchio.

Ma Krimhilde, indurita da vanità e invidia ci aspetta dietro ogni angolo della nostra mente, ci allontana da noi stesse, ci fa perdere l’orientamento, ci rende irriconoscibili, ci ruba l’anima.

“E’ la carestia dell’anima che induce la donna a scegliere valori che la fanno danzare pazzamente, senza controllo, fino alla porta del boia”.

(tratto da:“Donne che corrono coi lupi”, Clarissa Pincola Estés)

La mia coreografia vuol essere una favola quotidiana; traendo spunto da due racconti conosciutissimi,BiancaneveeLe Scarpette Rosse, racconta di chi si è persa e che è stata stregata da tentazioni comuni di una femminilità vissuta male per essere spinta sulla porta dell’inferno. Ma racconta anche di chi è riuscito a sconfiggere la propria strega interiore affrontandola, trovando il coraggio di guardarla in faccia.

Racconta di chi ha perso le scarpette, ma ha ritrovato la sua anima, il suo corpo e la terra sotto i piedi nudi.

Martina Marini

 

LA DONNA PIANTATA

Spettacolo in tre atti per movimento, voce e immagine Coreografia di Martina Marini Produzione Chorea in collaborazione con THEATER IN DER KLEMME e ZEITTHEATER di Merano (BZ)

 

 

PRESENTAZIONE:

Spettacolo in tre atti per movimento, voce e immagine

Produzione Chorea in collaborazione con THEATER IN DER KLEMME e ZEITTHEATER di Merano (BZ)

Coreografia di Martina Marini

Assistente alla regia Johanna Porcheddu

Danza Martina Marini

Musica:

Hector Zazou, O Vertigo, Tarantapower, Bevano Estm Alberto Iglesias, Wim Mertens, Arvo Part, Marlene Dietrich

Collage musicale Gregor Marini

Video Andreas Marini e Sandy DaFre

Costumi e Scenografie Martina Marini e Paola Paolucci

Disegno luci Martina Marini e Johanna Porcheddu

Immagini di donne, dipinti di donne, apparentemente immobili …

Dare forma al movimento nascosto in un dipinto …

… dare continuità ad un movimento “interiore” che si crea osservando un quadro …

… sono queste le motivazioni che portano ad un progetto creativo che ha come fulcro le opere realizzate da pittori vari, sconosciuti come Paola Paolucci oppure famosi come Egon Schiele e Giovanni Segantini.

I quadri scelti hanno in comune come soggetto il corpo di una donna, un corpo che chiede di essere interpretato, che reclama una storia.

Alle immagini improvvisamente si sono aggiunti dei testi precisi: brandelli del romanzo di Gioconda Belli “La donna abitata”, estratti del “Cantico dei Cantici” e alcune strofe di vecchie canzoni di guerra della Germania anni quaranta: ” sag mir wo die Blumen dind?”

“E’ notte. L’umidità della terra penetra queste mie lunghe vene di legno. Il vento mi muove da una parte all’altra, mi dondolo nell’aria sentendomi leggera.

Le radici danno una sensazione molto diversa da quella dei piedi: sono sottili gambe che si allungano nella terra; una parte del mio corpo affonda nella terra regalandomi una sensazione di stabilità e di equilibrio che mai ho provato quando avevo i piedi”

(G. Belli, La donna abitata)

La donna piantata non è solo una donna abbandonata (da amori violenti, da compagni scomparsi in guerra, da mariti deboli, da padri corrotti, da figli uccisi), è piuttosto un essere

 

 

NOSTALGIA DI UN RACCONTO – “LA VALIGIA” – 2001

PRESENTAZIONE:

Pièce di teatro danza per quattro danzatrici

Produzione Chorea

 

Nostalgia di un racconto sta a significare che l’unica cosa che c’è, che realmente esiste è l’istante, dopo, tutto diviene passato, non da annullare, istante dopo istante, ma memoria da costruire e conservare.

Un passato da raccontare attraverso le immagini, i suoni, i colori, la pelle, le visioni, gli odori, i sensi. L’istante fuggito diviene esperienza e si fa racconto.

 

La compagnia ha lavorato per due anni sul tema della nostalgia e del racconto drammaturgico nella danza, insistendo perché la danza vada in una direzione condivisibile con il pubblico e rivelare nuove possibilità di comunicazione

Vera esperienza attiva, non fruizione passiva, che lascia tracce e impronte in ciascuna biografia sia nel danzatore sia nel pubblico.

 

Ma l’anima nella sua eclisse canta, pregando il motivo della sua esistenza”

G.M. Alberti

coreografie e regia del movimento

Nicoletta Sacco

 

LA STAZIONE:

interpreti

Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Martina Marini, Laura Matano

musica Hedingarna

 

NOSTALGIA DEI SENSI:

interprete

Martina Marini

Musica Robert Schumann

 

NOSTALGIA DEL SILENZIO:

Belinda Diamanti, Francesca Franzoso, Martina Marini, Laura Matano

musica G. Holst

 

NOSTALGIA DI UN ISTANTE:

interprete

Francesca Franzoso

Musica Glenn Branca

disegno luci di

Piero Fazzini

costumi e scene Compagnia Chorea